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Palermo
3 viaggiatori
Palermo non è solo il punto di partenza ideale per esplorare la Sicilia: è già, di per sé, un piccolo universo da cui tutto ha origine. Una città sospesa tra Africa e Europa, tra Oriente e Occidente, dove ogni pietra racconta storie di popoli lontani: greci, arabi, normanni, spagnoli. Passeggiare tra i suoi mercati, tra le bancarelle del Capo o di Ballarò, è come sfogliare un libro vivo di culture che si intrecciano. E proprio questa sua anima profonda, meticcia e indomabile, rende Palermo il perfetto preludio a un viaggio in camper alla scoperta della Sicilia più autentica e sorprendente.
Partire da Palermo significa spalancare le porte a un’isola che cambia volto a ogni curva. Il respiro ampio delle montagne delle Madonie, i profumi di capperi e finocchietto della costa trapanese, le rocce laviche dell’Etna, il silenzio lunare delle saline: ogni paesaggio è diverso dal precedente, ogni borgo ha una lingua, una ricetta, una storia da raccontare. Non si tratta solo di mare, anche se le spiagge sono spettacolari: la vera bellezza sta nei contrasti. Puoi svegliarti sul crinale di una montagna e la sera cenare con i piedi nella sabbia. Puoi esplorare isole vulcaniche fumanti, oppure perderti tra templi greci immersi nel silenzio, assaggiare cous cous nordafricano a San Vito Lo Capo e, qualche giorno dopo, granite alla mandorla sotto i fichi d’India dell’Etna.
In questo articolo ti proponiamo quattro itinerari in camper, tutti pensati per durare più giorni. Percorsi che attraversano la Sicilia in lungo e in largo – dalle vette interne alle coste più remote, fino a salpare per le Eolie – senza mai dimenticare le soste gastronomiche, i borghi dimenticati, le riserve naturali e quei piccoli momenti di strada che fanno la differenza tra una vacanza e un viaggio vero.
Se ami i viaggi che mescolano mare e montagna, storia e natura, questo itinerario è fatto apposta per te. Partendo da Palermo, ti inoltrerai tra i borghi delle Madonie, su strade panoramiche che sembrano dipinte, dove ogni curva regala una vista diversa. Scoprirai borghi autentici, sapori antichi e paesaggi che cambiano colore con la luce del giorno. Tre giorni sono l’ideale per assaporare ogni tappa con calma, senza fretta, con lo spirito di chi vuole lasciarsi sorprendere.
Dal centro di Palermo ti basta salire a bordo del camper e imboccare l’autostrada A20 in direzione Messina. Dopo circa 1 ora e 15 minuti di guida, lungo un tratto costiero dove il mare ti accompagnerà a sinistra, arrivi a Cefalù. Già da lontano riconoscerai la sagoma inconfondibile del suo Duomo affacciato sul mare e l’imponente Rocca che domina il paese.
Cefalù è un piccolo gioiello con un’atmosfera sospesa tra arabo-normanno e mediterraneo, tra arte e mare. Ti consiglio di iniziare la visita dal Duomo, uno dei capolavori dell’architettura normanna in Sicilia, riconosciuto come Patrimonio UNESCO. Poi perditi nei vicoli del centro storico, dove ogni angolo profuma di storia, pane caldo e salsedine. Se hai voglia di camminare, sali fino alla Rocca: la vista che si apre sulla baia è uno spettacolo che ti resterà dentro a lungo. E se sei in cerca di un momento di relax, basta una passeggiata sulla spiaggia dorata del paese, magari con una granita alla mandorla in mano.
Quando ti sentirai pronto per lasciare il mare alle spalle, prendi la SS286: in meno di 30 minuti di salita lenta tra uliveti e curve morbide, ti ritroverai a Castelbuono, nel cuore delle Madonie. L’aria cambia, si fa più fresca, e anche il paesaggio si trasforma: il blu del mare lascia spazio al verde intenso dei boschi.
Castelbuono ha un carattere forte e insieme gentile. Il suo simbolo è il Castello dei Ventimiglia, che domina l’abitato e custodisce, al suo interno, la Cappella di Sant’Anna e un piccolo ma interessante museo civico. Ma il borgo è anche una tappa golosa: qui nasce la manna, una resina dolce ricavata dai frassini, utilizzata in pasticceria e in antiche ricette. Se ami i dolci, fermati a scoprire i prodotti dei maestri Fiasconaro: il profumo dei loro panettoni arriva in strada.
Passeggia tra le strade acciottolate, entra nelle botteghe, fermati in piazza e osserva il ritmo lento della vita di paese. A Castelbuono, ogni dettaglio racconta una Sicilia che sa essere autentica e moderna al tempo stesso.
Il giorno dopo puoi puntare verso l’entroterra. Da Castelbuono prendi la SP9 e poi la SP54: in circa un’ora di guida, tra panorami che alternano fitti boschi a colline punteggiate di casali, raggiungi Petralia Soprana, uno dei borghi più alti di tutta la Sicilia. Sei a più di 1.100 metri di altitudine, e la sensazione è quella di trovarti in un luogo fuori dal tempo.
Passeggiare per le sue vie strette e silenziose è un piacere, soprattutto al mattino, quando le nuvole scorrono basse tra i tetti. Salendo fino alla terrazza panoramica potrai abbracciare con lo sguardo la Valle dell’Imera e le cime del Parco delle Madonie. Poco distante c’è Petralia Sottana, altrettanto affascinante, con le sue chiese barocche, i portali scolpiti e i profumi che escono dalle trattorie: funghi porcini, formaggi d’alpeggio, tagliatelle rustiche.
Dopo pranzo, riprendi la strada e in circa 40 minuti arrivi a Gangi, passando per la SP11. Il borgo ti accoglierà con la sua silhouette elegante, disegnata sui pendii del Monte Marone. Gangi è stato nominato Borgo dei Borghi nel 2014, e capirai subito perché: l’ordine delle sue case, i panorami vasti, le chiese ricche d’arte e la cura dei dettagli fanno di questo paese un luogo speciale. Non perderti la visita alla Chiesa Madre e al Museo Palazzo Bongiorno, ma soprattutto prenditi del tempo per assaporare la vista da uno dei tanti belvedere.
Per l’ultima tappa, sali di nuovo in camper e imbocca la SP25: in circa 35 minuti, sempre immerso nel silenzio delle montagne, raggiungi Geraci Siculo. Meno conosciuto, forse, ma proprio per questo ancora più sorprendente. Qui ti aspetta un borgo di pietra sospeso tra terra e cielo, con resti di castelli, chiese antiche e un senso di pace che ti accompagna in ogni passo.
Salendo al Belvedere del Salto dei Ventimiglia, ti sembrerà di volare sulla valle. È un luogo perfetto per chiudere il viaggio: in silenzio, con il vento fresco che ti sfiora il volto e la Sicilia davanti agli occhi, selvaggia e bellissima.
Se hai voglia di scoprire il cuore monumentale, artistico e gastronomico della Sicilia, questo itinerario ti porterà lungo la costa sud-orientale dell’isola, tra templi greci, città barocche, paesaggi mediterranei e antichi borghi marinari. È un viaggio attraverso la Sicilia del mito e della luce, dove le pietre raccontano storie millenarie e i profumi cambiano a ogni tappa. Da Palermo a Siracusa, passando per alcune delle località più belle dell’isola.
Lasci Palermo puntando a sud. Prendi la SS624 in direzione Sciacca e poi la SS115: un percorso scorrevole e vario che ti porterà ad Agrigento in circa 2 ore e 30 minuti (circa 130 km). Lungo il tragitto vedrai i paesaggi farsi più aridi, quasi africani, con colline dorate, fichi d’India e uliveti che si susseguono senza fine.
Ad Agrigento ti aspetta una delle meraviglie del mondo antico: la Valle dei Templi. Parcheggia e dedicati a una passeggiata tra le colonne dorate del Tempio della Concordia, del Tempio di Giunone, e degli altri monumenti che si allineano lungo il crinale. La luce, soprattutto al tramonto, regala a questi resti un’aura magica. E se ti va una pausa rigenerante, a pochi chilometri puoi raggiungere la Scala dei Turchi, una scogliera bianca che scende a gradoni verso il mare. Il contrasto tra la roccia calcarea e l’azzurro dell’acqua ti lascerà senza parole.
Quando sei pronto per ripartire, prendi la SS115 e dirigiti verso est. Il tratto fino a Ragusa è lungo circa 140 chilometri e si percorre in circa 2 ore e 30 minuti, con una guida tranquilla tra l’altopiano ibleo, fichi d’India e muretti a secco.
Ragusa Ibla ti accoglierà come in un sogno barocco. Qui puoi scendere dal camper e iniziare a esplorare a piedi il quartiere antico, con le sue scalinate, i balconi fioriti e le cupole che si affacciano sulla valle. Non perderti la Chiesa di San Giorgio, la Piazza Duomo e, se ami la letteratura, una sosta nei luoghi di Montalbano. L’atmosfera è tranquilla, quasi sospesa, perfetta per fermarsi a gustare la cucina locale: prova i ravioli di ricotta con sugo di maiale o un cannolo fatto a mano.
Prosegui quindi verso Modica, distante appena 15 chilometri (circa 25 minuti di guida). Questa cittadina barocca, costruita su più livelli, è famosa per il cioccolato artigianale lavorato a freddo, secondo un’antica ricetta azteca. Ti consiglio di entrare in una delle cioccolaterie storiche, come Bonajuto, per una degustazione. Tra chiese scenografiche, scorci romantici e profumi di cacao e mandorle, Modica saprà conquistarti.
Il viaggio continua verso Noto, che raggiungi in circa 1 ora di guida (55 km) seguendo la SP26 e poi la SS115. Noto è la capitale del barocco siciliano, e la sua via principale, Corso Vittorio Emanuele, è un concentrato di bellezza: palazzi in pietra color miele, chiese monumentali, scalinate che si aprono all’improvviso su piazze solari. Fermati davanti alla Cattedrale di San Nicolò e concediti una granita con brioche in uno dei caffè storici. L’atmosfera qui è nobile e rilassata, perfetta per una passeggiata lenta.
Dopo aver assaporato la bellezza di Noto, prosegui verso Marzamemi, piccolo borgo marinaro a sud della provincia, che raggiungi in circa 30 minuti di guida (25 km) attraversando strade che costeggiano campi di pomodori e serre. Marzamemi è un luogo speciale: un tempo villaggio di pescatori e centro per la lavorazione del tonno, oggi è uno dei borghi più affascinanti della costa siciliana. La Piazza Regina Margherita, con i tavolini all’aperto e le case basse, è perfetta per una cena a base di pesce fresco, tonno rosso e vino bianco locale. Il profilo delle barche nel porto, il rumore delle onde e l’odore del mare completano l’esperienza.
Da Marzamemi riprendi la SP19 e poi la SS115 per dirigerti a Siracusa, che dista circa 60 chilometri e si raggiunge in un’ora abbondante. È la tappa conclusiva di questo viaggio e merita tutta la tua attenzione.
Siracusa è il cuore classico della Sicilia, un luogo dove mito, arte e bellezza convivono. Inizia dal Parco Archeologico della Neapolis, dove potrai ammirare il celebre Teatro Greco, l’Orecchio di Dionisio e l’Altare di Ierone II. Poi spostati verso l’isola di Ortigia, il centro storico, collegato alla terraferma da due ponti. Qui tutto è eleganza e luce: il Duomo di Siracusa, costruito su un antico tempio greco, è uno dei simboli della città; la Fonte Aretusa, a pochi passi dal mare, è un angolo di poesia.
Cammina senza fretta tra le vie di Ortigia, fermati nei mercati, lasciati ispirare dai profumi della cucina locale: pesce spada alla griglia, pasta con le sarde, caponata. Al tramonto, prendi posto sul lungomare e goditi il momento: la luce che colora le pietre di Ortigia di rosa e oro è un’emozione pura.
Se, infine, sogni un’avventura tra crateri fumanti, paesaggi marini mozzafiato, isole selvagge e tramonti infuocati, questo è l’itinerario perfetto per te. Le isole Eolie sono un piccolo arcipelago di origine vulcanica, ognuna diversa dall’altra per paesaggi, atmosfera e colori. Si parte da Palermo per raggiungere la costa tirrenica, si lascia il camper in terraferma e si parte per cinque giorni di natura, sapori intensi e scenari spettacolari. Una Sicilia primordiale, da vivere a piedi, in barca, o su uno scooter noleggiato sul posto.
Dal centro di Palermo, sali in camper e imbocca l’autostrada A20 in direzione Messina. Hai due opzioni: puoi raggiungere Capo d’Orlando (circa 140 km – 2 ore di guida) o Milazzo (circa 190 km – 2 ore e 30 minuti). Entrambe sono buoni punti di partenza per le Eolie, con traghetti e aliscafi frequenti. Milazzo offre collegamenti più regolari e più possibilità di scelta, ma Capo d’Orlando è più tranquilla e scenografica.
Se scegli Capo d’Orlando, approfittane per una passeggiata sul lungomare, una delle promenade più curate della Sicilia, oppure per una sosta al faro o nel piccolo borgo marinaro di San Gregorio, perfetto per un pranzo vista mare. A Milazzo, invece, ti consiglio una visita alla Cittadella Fortificata e un giro per il centro storico, tra chiese antiche e botteghe. Se hai tempo, sali fino al Capo Milazzo: la vista sull’arcipelago, soprattutto al tramonto, è indimenticabile.
Una volta arrivato, lascia il camper in uno dei parcheggi custoditi vicino al porto (i mezzi non si imbarcano) e preparati per l’imbarco verso le isole.
La traversata verso le Eolie dura circa 1 ora in aliscafo. Ti consiglio di iniziare da Lipari, l’isola principale, e magari fare base lì per esplorare anche Salina. Su Lipari puoi spostarti a piedi, in bici o noleggiando uno scooter, perfetti per muoversi agilmente tra i vari punti panoramici.
A Lipari non perderti il Castello, che domina l’abitato e ospita il Museo Archeologico Eoliano, uno dei più interessanti dell’Italia meridionale. Poi raggiungi Canneto, con la sua lunga spiaggia di ciottoli, oppure sali verso il Belvedere di Quattrocchi, per una delle viste più suggestive dell’intero arcipelago: le rocce laviche che scendono a picco sul mare e, in lontananza, l’isola di Vulcano fumante.
Da Lipari puoi prendere un traghetto o un’escursione giornaliera per Salina, l’isola verde, famosa per la malvasia, i capperi e la tranquillità dei suoi borghi. A Lingua, puoi fare una sosta gastronomica per una granita con pane caldo. A Pollara, troverai la celebre scogliera dove è stato girato “Il Postino” con Massimo Troisi. I tramonti qui sono tra i più poetici delle Eolie.
Da Lipari o Salina puoi raggiungere Stromboli con un’altra traversata in aliscafo o escursione organizzata (da 1 a 2 ore a seconda dell’isola di partenza e della barca). L’arrivo è già uno spettacolo: Stromboli appare all’orizzonte come un cono vulcanico perfetto che si erge dal mare.
L’atmosfera qui è completamente diversa: poche luci, poche auto, stradine di sabbia nera. Stromboli è viva, letteralmente. Il vulcano erutta in continuazione, con esplosioni regolari e spettacolari, visibili anche a distanza. Se te la senti, puoi prenotare un trekking guidato al cratere: un’esperienza fisica ma straordinaria, dove ogni passo ti avvicina al cuore pulsante della terra. In alternativa, puoi goderti la vista della Sciara del Fuoco dalla barca, al tramonto: una lingua di lava che si getta nel mare in un silenzio irreale.
Per l’ultima tappa eoliana, prendi un aliscafo per Vulcano, che dista circa 30 minuti da Lipari o Stromboli. Appena arrivi, sentirai l’odore pungente di zolfo: sei su un’isola primitiva e selvaggia, dove tutto parla di fuoco, acqua e vapore.
Puoi salire sul Gran Cratere in un’escursione di circa 1 ora, semplice ma suggestiva: dalla cima vedrai tutte le isole Eolie allineate sull’orizzonte, come perle su un filo. Scesi dal cratere, concediti un bagno nei fanghi termali o nelle acque sulfuree calde vicino al porto. È un’esperienza insolita e rigenerante, perfetta per chiudere il giro tra le isole.
Tra una passeggiata e l’altra, fermati a degustare un piatto di pesce in una delle trattorie vista mare: qui il sapore del mare si mescola con quello della terra, in piatti semplici e intensi.
Dopo aver esplorato le Eolie, torna a Milazzo in traghetto. Una volta recuperato il camper, prima di fare ritorno a Palermo, fai una sosta speciale a Tindari, che si trova a circa 45 minuti da Milazzo lungo la SS113.
Tindari è un luogo che mescola spiritualità e natura. Puoi visitare il Santuario della Madonna Nera, abbarbicato su un promontorio con una vista spettacolare sul mare e sulle isole appena lasciate. Poco sotto, troverai la Riserva naturale dei Laghetti di Marinello, un insieme di lagune sabbiose che cambiano forma a seconda del vento e delle maree: un piccolo paradiso, perfetto per una passeggiata rigenerante o un ultimo bagno.
Da Tindari, il rientro a Palermo richiede circa 2 ore e 30 minuti di guida lungo la A20, in un tratto scorrevole e panoramico. Dopo cinque giorni tra vulcani, scogliere, spiagge e cieli infuocati, rientrare a Palermo ti sembrerà come tornare da un altro pianeta. Le Eolie ti resteranno dentro, come un’isola nell’isola: intensa, potente, indimenticabile.
Lorenzo I
Appassionato di backgammon, metrica classica, oggetti antichi, viaggi reali e immaginari, con o senza ritorno.
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