Sono sempre più frequenti i progetti di camperizzazione di veicoli e furgoni a proprio gusto, dal fai da te all’allestimento professionale. Sono molte anche le possibilità per farlo senza doversi preoccupare dell’omologazione.
Una soluzione pratica e funzionale per far ciò, alternativa alla camperizzazione fissa è quella di montare sul furgone un kit di camperizzazione amovibile: è questo S-Moove.
Francesca valdostana e Massimo napoletano si conoscono a Matera nel 1997, città in cui si sono trasferiti per lavorare con il massimo esperto di architetture ipogee. È a Matera che ha inizio il loro legame affettivo e lavorativo. Nel 2003 decidono di tornare in Valle d’Aosta per iniziare a lavorare su progetti e temi molto diversi che li hanno segnati ed hanno insegnato loro a realizzare ciò che fanno e sono oggi: dall’ambito ospedaliero a strutture per la prima infanzia, dal recupero del patrimonio edilizio per strutture abitative e museali a progetti di valorizzazione paesaggistica. Col passare degli anni la libera professione in ambito architettonico è sempre più ostacolata da un moltiplicarsi esponenziale di adempimenti burocratici che in realtà dona la possibilità a Francesca e Massimo di ripensare la propria professione.
È infatti nei momenti di difficoltà che si nascondono le opportunità e le occasioni di crescita.
E così, Massimo e Francesca ridescrivono il proprio lavoro con l’obiettivo di riappropriarsi del tempo da destinare alla loro vera passione che, come un filo rosso, ha percorso per intero il loro cammino: la progettazione. Progettazione che si delinea soprattutto attraverso la creazione e la ridefinizione di nuovi spazi.
Difatti, quello che resta di quegli anni e che confluirà in S-Moove è la razionalizzazione di nuovi bisogni e nuovi spazi insieme al disegno di soluzioni originali mai basate sulla semplice riproposizione di modelli esistenti ma ricreate da esigenze sperimentate sul campo.
Il progetto è stato infatti pensato a partire da necessità pratiche: il bisogno di un mezzo agile e compatto come un’automobile per raggiungere i vari cantieri dislocati in vallate distanti per avere in questo modo la possibilità di seguirli da vicino e quindi una maggiore autonomia e libertà che si conciliasse anche con semplici esigenze primarie -mangiare o dormire nei pressi dei cantiere- a quelle professionali -lavorare al computer, consultare le tavole di progetto, trasportare in cantiere oggetti a volte ingombranti.
Dal declinarsi di queste problematiche e necessità, Francesca e Massimo hanno quindi deciso di acquistare un furgone otto posti e di iniziare a ragionare sul problema con un approccio da progettisti.
Così, sulle strade di Francia e Spagna nel loro piccolo furgone laboratorio-casa-ufficio itinerante le risposte a tutte queste domande hanno trovato terreno fertile nel progetto S-Moove, un sistema innovativo di arredi e accessori modulari che permette di allestire rapidamente e temporaneamente qualunque veicolo con elementi dal design riconoscibile ed efficace, studiati per essere spostati e assemblati in pochi gesti. Possono inoltre essere collocati in ogni posizione per dar vita a infinite configurazioni interne e che velocemente possono essere rimossi per tornare al veicolo originario.
S-Moove supera così il concetto di veicolo allestito in maniera definitiva e statica, con arredi e accessori predeterminati come per i camper classici. Se uno degli imperativi della vanlife è DIY, Do it Yourself, fallo tu stesso, S-Moove centra pienamente questo obiettivo: propone un sistema con il quale chiunque può allestire autonomamente il proprio veicolo e, in base a proprie necessità e gusti, cambiare configurazioni ed elementi da inserire. È un sistema studiato per essere inserito in qualunque tipo di veicolo, marca e dimensione. È interamente amovibile senza l’utilizzo di utensili, non comporta modifiche al veicolo e pertanto non necessita omologazioni. E infine, può essere rimosso e utilizzato anche in casa.
In questo modo, Massimo e Francesca hanno trovato soluzione ai loro interrogativi, trasformando con semplicità il furgone in un ufficio, allestendo ampi tavoli di lavoro, spostando i moduli per creare lo spazio necessario al trasporto delle attrezzature ingombranti e, finito il lavoro, trasformarlo ancora per passare il fine settimana in giro a rilassarsi e altrettanto velocemente tornare al veicolo originario.
Il sistema creato risponde perfettamente alle esigenze di versatilità, le sue applicazioni sono tantissime: Massimo e Francesca hanno così pensato che potesse rispondere anche alle esigenze di tante persone. Il mercato dei VR, difatti, non offre mezzi sufficientemente versatili a causa degli spazi di lavoro limitati alla dinette e gli arredi fissi che condizionano il libero movimento: tendenzialmente, l’offerta esistente non punta veramente alla versatilità ma offre prodotti in serie, molto simili gli uni agli altri per quanto riguarda le soluzioni legate all’abitabilità interna. I camper stessi sono dotati di spazi predeterminati e fissi, l’utente deve in tutto e per tutto adattare la sua esperienza agli spazi così come sono stati fissati, non si ha una reale funzionalità basata sulle specifiche e mutevoli esigenze di viaggio.
In S-Moove invece funzionalità, versatilità e stile vanno di pari passo.
È nel design infatti che si preserva il bisogno effettivo, tipico dell’essere umano, di ricreare ed esprimere in forme, materiali e geometrie differenti una parvenza di casa, quel senso di accoglienza, di sicurezza, di comodità e di bellezza che l’uomo cerca generalmente negli spazi da vivere.
S-Moove oggi è più di un progetto, è un vero e proprio prodotto maturo e completo, di cui ne è iniziata la commercializzazione da un anno.
È un prodotto nato molto lentamente, sotto continue revisioni: il motivo è strettamente legato all’idea di responsabilità che Massimo e Francesca ne hanno. Responsabilità soprattutto nei confronti di quella che è oggi una crescente bulimia di oggetti e anche una sempre più rapida degradabilità di questi, destinati ad assolvere una specifica funzione per poi essere gettati, come tipicamente avviene nella società consumistica in cui viviamo: un passaggio da risorsa a rifiuto sempre più rapido. L’intero progetto infatti è stato sempre accompagnato da un versante teorico, volto al costante miglioramento e approfondimento di quanto si progetta e ad acquisire maggiori competenze concrete in merito alla sostenibilità ambientale e il risparmio energetico.
Una scelta consapevole quindi quella di Francesca e Massimo che, nel loro progettare e creare nuovi spazi, hanno sempre apportato una valutazione di sostenibilità onesta e basata su tutto il ciclo di vita del prodotto. Massimo e Francesca ora continuano a sviluppare e a rendere sempre più versatile questo sistema, cercando di stabilire quante più sinergie con diversi soggetti nel mondo del turismo itinerante. La loro vita professionale è inscindibilmente intrecciata al viaggio che è l’unico vero test permanente in grado di garantire che le scelte progettuali fatte siano efficaci e non gratuite. Si dice che scegliendo il lavoro che sia ama non si lavorerà neanche un giorno nella propria vita. E la passione di Francesca e Massimo in questo interessante progetto ne è la prova.
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Lucia P
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