Umbria in camper: Itinerario 3 giorni

orvieto camper

Benché sia l’unica regione centromeridionale non bagnata dal mare, quest’anno l’Umbria ha deciso di puntare la sua campagna turistica proprio sul mare. Un mare di cultura, di natura, di esperienze da fare e da vivere. Terra di cammini immersi nel verde, di borghi medievali e parchi protetti, di chiese e di laghi, di tradizioni e di buon cibo, è difficile fare una scelta di cosa vedere in Umbria, ma il camper aiuta a girarla per bene. In lungo e in largo.

Itinerario in camper dell'Umbria in 3 giorni

Posta al centro della penisola, incastonata tra Toscana, Lazio e Marche, l’Umbria è un po’ il cuore d’Italia: vicina a Roma quanto basta per essere coinvolta dal potere, senza esserne contaminata, da qui è passata la Storia del nostro Paese. Ma l’Umbria è stata anche terra apprezzata dagli intellettuali stranieri incantati dai paesaggi e dalle atmosfere, anche se qui in realtà non hanno mai messo piede, come lo scrittore britannico CS Lewis, appassionato studioso di storia antica, che per modellare le sue Cronache di Narnia si è ispirato a Narni. Ed è proprio da qui, da questa cittadina in provincia di Terni al confine con il Lazio, che potrebbe partire un tour di tre giorni nella regione, scoprendo i luoghi della fede (Cascia e Assisi, in primis), i siti Unesco (come Tempietto del Clitunno, citato da Lord Byron nell'opera Childe Harold's Pilgrimage), i borghi medievali più caratteristici (come Trevi) e quelli assolutamente da non perdere (Orvieto, su tutti). E poi le meraviglie naturalistiche: le cascate delle Marmore, a 7 km da Terni, la Riserva Mondiale della Biosfera Unesco del Monte Peglia, nell’Orvietano, la piana di Castelluccio di Norcia… Non devi far altro che salire in camper e mettere in moto.

1° Giorno 2° Giorno 3° Giorno

Giorno 1: Narni - Spoleto

A Narni sei al centro dell’Italia. Il centro vero, quello geografico, che stando a studi e ricerche dell'Istituto geografico militare (I.G.M.) di Firenze, sarebbe posizionato lungo il percorso dell'acquedotto romano della Formina, vicino a uno dei ponti romani più suggestivi della città: il ponte Cardona. Il posto preciso è segnalato da un cippo che si raggiunge attraverso un percorso tra querce e lecci. Parti da qui per esplorare la zona del Ternano seguendo l’itinerario dei Plenaristi (artisti che tra Settecento e Ottocento approdarono qui da tutta Europa attratti dalla bellezza dei paesaggi), un percorso di circa 20 chilometri che rientra nel progetto di museo diffuso "I Plenaristi nella Valle del Nera”: dalle rovine del ponte di Augusto al lago di Piediluco, fino alla Cascata delle Marmore, uno dei salti più alti d’Europa: 165 metri divisi in tre parti. Parcheggia il tuo camper all’area di sosta Cascata delle Marmore di Piazzale Felice Fatati, 1, e prosegui a piedi con la macchina fotografica sempre a portata di mano. Qui in zona ci sono anche diverse trattorie dove assaggiare le specialità locali, ma soprattutto i vini, visto che ti trovi lungo la Strada dei vini etrusco-romana: d’obbligo innaffiare la tipica faraona alla leccarda o il capocollo locale con uno dei vini D.O.C. dei Colli Amerini. 

Dopo pranzo, risali in camper e procedi verso Ovest. Prima tappa Cascia (per il Santuario di Santa Rita, per il delizioso borgo medievale e per le specialità gastronomiche tra cui il tartufo e la roveja, presidio slow food), poi dritti verso il Pian Grande di Castelluccio di Norcia (c’è un’area sosta sulla SP477, appena sotto il borgo di Castelluccio) che in tarda primavera, e all’incirca fino alla metà di luglio, è in piena fioritura: genzianelle, narcisi, violette, papaveri, ranuncoli, asfodeli, viola Eugeniae, trifogli, acetoselle si aprono in un’esplosione di colori. Devi allungare un po’ la strada, ma lo spettacolo è davvero imperdibile e vedrai  che ne sarà valsa la pena. 

Dopo le foto di rito, risali in camper diretto a Spoleto. In via 25 Aprile 27, troverai l’area di sosta Spoleto, dove potrai fermarti per la notte.

Giorno 2: Spoleto - Assisi

La prima cosa da fare nella tua mattina a Spoleto è andare a visitare il Duomo, dedicato a Santa Maria Assunta: costruito nel XII secolo, ha una facciata porticata impreziosita da un mosaico e, all'interno, ospita un ciclo di affreschi di Filippo Lippi. Le strade sono un museo a cielo aperto di vestigia romane e medievali (su tutti: l’anfiteatro romano e la Rocca Albornoziana, simbolo della città), da girare a piedi per gustarne l’atmosfera, resa ancora più vivace durante il “Festival dei Due Mondi“, la manifestazione internazionale di musica, arte, cultura e spettacolo che si svolge ogni anno a Spoleto, dal 1958 (quest’anno chiude l’11 luglio). 

Al momento di partire dirigi il tuo camper verso nord. Prendi la SS3 Flaminia direzione Assisi ma attento alle indicazioni: non perderti quelle per Campello sul Clitunno. Qui oltre alle Fonti del Clitunno, considerate dai Romani sorgenti sacre dedicate al dio Giove Clitunno, visita il Tempietto sul Clitunno, elegante edificio paleocristiano intitolato a San Salvatore, citato anche da Lord Byron nell'opera Childe Harold's Pilgrimage e oggi Patrimonio Unesco. 

Da qui, prosegui l’itinerario seguendo il richiamo dei borghi: fermati prima a Trevi, piccolo borgo medievale arroccato su un colle (c’è un’area camper in via Mugnoni Ser, 1), per comprare l’olio e per visitare il complesso museale di San Francesco, che qui aveva predicato nel 1213, e poi a Spello, inserito nel circuito dei Borghi più belli d’Italia e Bandiera Arancione del Touring. Puoi lasciare il tuo mezzo nell’area sosta camper Comunale (in via Centrale Umbra, 98) oppure nel parcheggio gratuito di via della Liberazione, e goderti il borgo a piedi. Accedi da Porta Venere e ammira i vicoli lastricati e i balconi fioriti; non perdere la Chiesa di Santa Maria Maggiore, con la Cappella Baglioni, dal pavimento maiolicato di Deruta, che custodisce alcuni dei più begli affreschi del Pinturicchio. E infine fermati a mangiare gnocchi di patate al ragù d’oca, insalata di rapunzoni e soprattutto i ceci di Spello e la cicerchia: delle vere specialità. 

Dopo Spello, dritto ad Assisi, la città di San Francesco, il cui centro storico con la Basilica di San Francesco, completamente restaurata dopo il terremoto del 97, e gli altri siti francescani (la Cattedrale di San Rufino, la Basilica di Santa Chiara, il Convento della Chiesa Nuova, il Tempio di Minerva, la Chiesa di Santa Maria Maggiore, l'Abbazia di San Pietro, la Basilica di Santa Maria degli Angeli con la Porziuncola, il Santuario di Rivotorto, l'Eremo delle Carceri e il Monastero di San Damiano), sono stati dichiarati dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità. 

Puoi fermarti a dormire qui (nell’area sosta camper Il Girasole Agriturismo, in via Campiglione, 2) oppure proseguire per Gubbio, fermandoti per la notte nell’Area di Sosta Gubbio, al 29 di Via del Bottagnone. 

Giorno 3: Gubbio - Orvieto

Se la sera prima sei arrivato a Gubbio, dopo un sonno ristoratore, goditi la cittadina in cui San Francesco ammansì il lupo. Riconoscerai piazza Grande, il Palazzo dei Consoli e il Parco Ranghiasci set della serie Rai Don Matteo, non perderai la chiesa di San Francesco, una delle prime dedicate al Santo patrono d’Italia (fu edificata intorno al 1255), e prima di ripartire farai shopping di ceramica eugubina, caratterizzata dal “lustro”: uno strato di oro, argento, verde o un bel rosso rubino applicato secondo tradizione quattrocentesca. 

Lasciata Gubbio ti consigliamo per l’ultimo giorno un itinerario più naturalistico: prima tappa, il Parco regionale del Lago Trasimeno, il più grande dei parchi regionali umbri. Di origine tettonica è una zona umida di grandissima importanza nella quale gli uccelli migratori trovano una comoda area di svernamento, sosta e riproduzione. All’interno del lago sorgono tre isole - Maggiore, Minore e Polvese: puoi fermarti più a lungo per visitarle oppure, fatto un bagno nel lago (puoi lasciare il camper a Passignano sul Trasimeno, nell’area di sosta L’Airone, Lungolago Lelio Giappesi, 1) ripartire, verso la seconda tappa: la Riserva Mondiale della Biosfera Unesco del Monte Peglia. Racchiusa tra i bacini fluviali del Tevere, a est, e del Peglia, a ovest, è grande circa 40mila ettari, nei quali la grande varietà di flora è rimasta pressoché intatta da secoli e tra lecci, cerri, querce e aceri, abitano circa 44 specie di mammiferi selvatici.

L’area della Riserva è compresa nei territori dei comuni di San Venanzo, Parrano, Ficulle e Orvieto, l’ultima tappa del tuo itinerario. Abbarbicata su una rupe di tufo, ancora oggi lì, dove gli Etruschi la fondarono, puoi entrare in città direttamente con il tuo camper: c’è un parcheggio in via Roma 3, a due passi dal Pozzo di San Patrizio, una delle principali attrazioni della cittadina. Fatti avvolgere dall’atmosfera fuori dal tempo che si respira tra i vicoli e i palazzi, affidati alla disponibilità degli orvietani per i consigli culinari (qui non troverai ristoranti turistici) e soprattutto non perderti lo spettacolo del Duomo, il “Giglio d’oro delle cattedrali”, al tramonto, quando i raggi del sole calante illuminano di mille sfumature dorate i mosaici della facciata. Davvero una visione. 

Lucia P

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