Furgonato
Bologna
2 viaggiatori
Dagli Appennini all’Adriatico, l’Emilia Romagna è costellata di piccoli borghi incantevoli in cui ancora oggi si respira un’atmosfera d’altri tempi. Per scoprirli, lasciati guidare dal tuo camper lungo strade secondarie, seguendo gli antichi itinerari dei pellegrini, o il richiamo del mare. Senza mancare di visitare questi (secondo noi) imperdibili dieci.
1. Bobbio, dove fu beffato il diavolo
2. Rivalta, a caccia di fantasmi
3. Castell’Arquato, sul set di Ladyhawke
4. Vigoleno, un tuffo nel medioevo
5. Berceto, sulla via Francigena
6. Busseto, tra Verdi e Guareschi
7. Brescello, il paese di Don Camillo e Peppone
8. San Leo, regina del Montefeltro
9. Santarcangelo di Romagna, tra « Amarcord" e "Blow up"
10. Comacchio, la "piccola Venezia"
Dieci tra i borghi più affascinanti dell'Emilia Romagna per scoprire la regione a bordo del tuo camper, in totale libertà. Da Bobbio a Sant'Arcangelo, da Berceto a Comacchio: un tour senza tempo che tocca pianura, mare e montagna.
Strette viuzze, case in sasso, palazzetti signorili e ampie piazze dove sedersi a prendere un caffè e a chiacchierare con la socievole gente del posto: Bobbio, nota fin dal medioevo come la Montecassino del nord, è cresciuta intorno alla Abbazia fondata nel 614 dal monaco irlandese San Colombano. Il borgo, che fa parte della provincia di Piacenza, geograficamente si trova al centro di una zona detta Appennino delle 4 province (Piacenza, Genova, Alessandria e Pavia), ed è non solo Bandiera Arancione del Touring, ma anche nella lista dei borghi più belli d’Italia.
Da visitare hai sicuramente l’Abbazia (che nella sua cripta racchiude il sarcofago del santo e uno splendido mosaico pavimentale) e i tre musei (quello dell’Abbazia, quello della città e il museo Mazzolini, che raccoglie opere del ‘900) aperti all’interno dell’ex complesso monastico, ma anche la Cattedrale di Santa Maria Assunta, risalente al 1075, e il castello dei Malaspina. A colpirti più di tutto però sarà un ponte un po’ sghembo e dalle campate irregolari, che ti accoglierà all’ingresso in paese: è il ponte Gobbo, nato, si racconta, da un accordo tra San Colombano e il diavolo.
Il monaco, secondo la leggenda, aveva bisogno di attraversare il Trebbia, così il Diavolo in persona si offrì di costruirgli un ponte in una sola notte, a patto che gli venisse data in cambio l’anima del primo essere vivente che ci sarebbe passato sopra. San Colombano accettò e il demonio affidò il compito a una squadra di undici diavoletti che però, essendo di statura diversa, costruirono ogni arcata ad altezze differenti. Sebbene insoddisfatto del lavoro di questi piuttosto inaffidabili ingegneri, il monaco irlandese stette ai patti e fece attraversare il ponte a un cagnolino. Il diavolo, davanti a quella che considerava una beffa, si irritò moltissimo e diede alla costruzione un calcio che la rese sghemba per sempre, così come si vede oggi.
Per dormire puoi fermarti nell’area Camper Bobbio, sulla Statale 45 - Via Genova - Zona Valgrana (è a pagamento: troverai elettricità, acqua, scarico cassetta e acque nere).
Se ti piacciono i castelli infestati dai fantasmi e le atmosfere da brivido, non puoi perdere Rivalta. A dominare questo borgo medievale adagiato tra i vigneti del piacentino, è il Castello dei Conti Zanardi Landi, ramo della nobile famiglia Landi che lo possiede dal XIV secolo: datato anno 1000 e inserito nel circuito dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, si dice sia abitato ancora oggi dal fantasma del cuoco Giuseppe che continua a spignattare in cucina e ad aggirarsi nella sala delle armi. Di certo, però, il maniero è ancora abitato dai legittimi proprietari che ne aprono le porte al pubblico solo su richiesta. Conviene consultare il sito del castello per prenotare la visita.
L’imponenza del castello, in ogni caso, si percepisce anche girando per i vicoli, da dove si possono ammirare suggestivi scorci e soprattutto la torre coronata dalla singolare guglia a dominio del fiume; ricordati però che il borgo, con selciato in acciottolato, è completamente chiuso al traffico e non si può entrare che a piedi. Poco distante però c’è un parcheggio (in via dei Conti) dove potrai fermarti temporaneamente.
Se hai amato il film Ladyhawke, è come se Castell’Arquato già la conoscessi: è qui infatti che sono state girate diverse scene della celebre pellicola con Michelle Pfeiffer e Rutger Hauer. E in effetti passeggiare tra i vicoli del borgo - oggi nella lista dei più belli d’Italia - è come fare un viaggio nel tempo. Fino al medioevo, epoca a cui risalgono la Rocca Viscontea, la Collegiata di Santa Maria Assunta e tutto il centro storico monumentale. Ti consigliamo anche un salto al Museo Geologico Cortesi, ospitato all’interno del cinquecentesco ex Ospedale S. Spirito, nel quale potrai ammirare una mostra permanente di fossili rinvenuti nelle aree circostanti, e il Museo Illica, dedicato al celebre drammaturgo e librettista arquatese che scrisse per Puccini (La Bohème, Tosca e Madama Butterfly) e Mascagni (Isabeau, Iris, Le Maschere).
Non lasciare Castell’Arquato senza aver fatto almeno una sosta all’Enoteca Comunale ospitata nelle sale del duecentesco Palazzo del Podestà: troverai prodotti tipici da degustare e potrai acquistare i vini piacentini ottenuti dai vigneti che costeggiano le colline circostanti.
Lungo la circonvallazione di Castell’Arquato, prima di entrare nel borgo, ci sono diversi parcheggi dove puoi anche posteggiare il camper. Non troverai servizi. Per un’area camper più attrezzata dovrai spostarti nella vicina Gropparello (a circa 23 km) dove c’è un’area di sosta a pagamento in via Circonvallazione, 9, oppure a Salsomaggiore Terme (una ventina di km), dove ci sono aree gratuite in via Antonio Gramsci, 1 (con elettricità, scarico acque nere e cassetta) e in via Giovanni Pascoli, 19 (bagni, acqua corrente, scarico cassetta, tavoli da picnic).
A circa una decina di chilometri da Castell’Arquato, si trova Vigoleno, esempio perfetto della logica abitativa del Medioevo. Frazione di Vernasca, Vigoleno è Bandiera Arancione del Touring e certificato tra i Borghi più belli d’Italia: a caratterizzarlo le imponenti mura merlate percorse ancora dal camminamento di ronda che circondano il borgo e il maschio quadrangolare del castello, dotato di feritoie, beccatelli e merli ghibellini, con quattro piani di visita. All’interno, il castello che dal ‘300 al ‘900 è appartenuto a una sola famiglia, gli Scotti, conserva ancora intatti gli arredi interni e può essere visitato anche accompagnati da guide.
Prima di lasciare il paese assaggia il Vin Santo di Vigoleno, un vino a denominazione di origine controllata, le cui operazioni di vinificazione, di invecchiamento obbligatorio, di imbottigliamento e di affinamento in bottiglia devono essere effettuate solamente all'interno del territorio amministrativo del comune di Vernasca.
Neanche a Vigoleno troverai aree di sosta attrezzate, ma ci sono due parcheggi poco prima dell’ingresso al borgo.
Paese simbolo della via Francigena, Berceto è sicuramente uno dei borghi più caratteristici dell’Emilia. Si trova sull’Appennino Parmense, tra la Val Taro e la Val Baganza, a 852 metri d’altitudine, e se decidi di fermarti più di un giorno (c’è un’attrezzatissima area di sosta a pagamento in via Saragat, 1) potrai anche usarlo come punto di partenza per escursioni a piedi, o a cavallo lungo l’Ippovia delle Valli del Taro e del Ceno. Prima di qualsiasi altra attività, però, vai a visitare il Duomo di San Moderanno, eccellente esempio di architettura romanica, l’annesso museo, l’adiacente Cappella di S. Apollonia e, dietro l’abside, piazza San Giovanni, detta dei “Canoni”, dove i bercetesi un tempo andavano a rifornirsi di acqua potabile.
Piacevole da visitare in tutte le stagioni, Berceto dà il suo meglio in autunno, quando si cominciano a raccogliere i funghi: l’area infatti è famosa per il Porcino IGP e a tavola i piatti con i funghi sono una vera e propria specialità.
Il nome di questo piccolo centro agricolo della bassa parmense richiama immediatamente alla memoria quello di Giuseppe Verdi. È qui infatti che ha vissuto gran parte della sua vita il compositore la cui figura oggi caratterizza tutto il paese. Qua potrai visitare non solo i luoghi più significativi legati alla vita del Maestro, come Casa Barezzi, dove Verdi visse insieme alla prima moglie Margherita, ma anche quelli a lui dedicati: piazza Verdi, dove troneggia un monumento in bronzo, il teatro Verdi, costruito tra il 1856 e il 1868, e il Museo Nazionale Giuseppe Verdi allestito nella rinascimentale Villa Pallavicino, le cui scuderie ospitano anche il nuovo Museo Renata Tebaldi, nel quale potrai ammirare oggetti, abiti, gioielli della storica rivale di Maria Callas. A Verdi è legata anche la Salsamenteria Storica Baratta: aperta nel 1873, annoverava tra i suoi clienti proprio il compositore. Ma non è solo per questo che oggi merita la sosta: qui, con il sottofondo delle musiche verdiane, potrai gustare i prodotti tipici, i vari salumi e formaggi (Busseto è una delle tappe dell’itinerario della Strada del Culatello), e naturalmente ottimo vino locale.
In via Mozart 77, troverai una comoda area camper attrezzata (a pagamento, con acqua, elettricità, scarico acque nere e cassetta, e naturalmente parcheggio) dove potrai anche passare la notte. Ti conviene fermarti qui per visitare anche i dintorni di Busseto, come Sant'Agata di Villanova d’Arda, per scoprire Villa Verdi, dove il Maestro visse insieme alla seconda moglie Giuseppina Strepponi, e Roncole Verdi, frazione di Busseto, dove oltre alla casa natale del compositore, si trova anche Casa Guareschi. Qui, l’ex ristorante della famiglia Guareschi nel 1995 è stato trasformato in museo e vi si può visitare una mostra permanente dedicata allo scrittore dalla cui penna sono nati Don Camillo e Peppone (si trova in Via Processione, 190).
Se ti è piaciuta Casa Guareschi, allora non puoi farti mancare un passaggio anche a Brescello, il paese di Don Camillo e Peppone. Antica colonia romana (Brixellum) abitata fin dall’epoca preistorica, prima di diventare famosa come “capitale del mondo piccolo” di Guareschi, Brescello è stata centro militare bizantino, poi inglobata nel Comune di Parma, quindi è passata sotto i Visconti, gli Sforza e, dal 1479, gli Este. Patria del filosofo Mario Nizzoli e del bibliotecario Antonio Panizzi (fondatore della celebre biblioteca del British Museum di Londra), Brescello però deve inevitabilmente la sua fama ai romanzi di Guareschi e alle loro trasposizioni cinematografiche: tanto che nella piazza antistante la chiesa di Santa Maria Maggiore vedrai le due statue di Don Camillo e Peppone, ai quali è dedicato anche un museo, che si trova in via De Amicis 2. Poco distante da qui, in via della Cisa, c’è un parcheggio dove puoi lasciare il tuo camper per visitare comodamente il paese a piedi.
Citata anche da Dante Alighieri nella Divina Commedia, San Leo, annoverata tra i Borghi più belli d’Italia, è considerata il fulcro della regione del Montefeltro. Si trova in provincia di Rimini (da cui dista circa 31 km), abbarbicata su una roccia con pareti a strapiombo, posizione che l’ha resa - storicamente - centro militare e al contempo religioso. Su tutto svetta la Fortezza - fino al 1906 adibita a prigione - che domina il centro storico, caratterizzato dal Duomo di San Leone, dalla coeva Torre Civica e dalla Pieve di Santa Maria Assunta, il più antico monumento religioso di tutto il Montefeltro. Ma nel borgo antico ammirerai anche numerosi palazzi rinascimentali, come il Palazzo Mediceo, con l’elegante Museo di Arte Sacra, la residenza dei Conti Severini-Nardini, e il Palazzo Della Rovere, sede del Municipio. Non ci sono aree camper nelle vicinanze, ma comodi parcheggi dove lasciare il tuo veicolo prima di salire al borgo. Il più vicino è a pagamento e si trova in piazza Buscarini 15.
A una decina di chilometri da Rimini c’è Santarcangelo di Romagna: è qui che è nato il poeta Tonino Guerra, sceneggiatore, tra gli altri, di Amarcord di Fellini e Blow up di Antonioni, al quale è stato dedicato anche un interessantissimo museo. Ma dopo aver lasciato il tuo camper nell’area di sosta Santarcangelo, in via della Resistenza 112 (a pagamento, attrezzata di tutti i servizi), visita anche il centro storico della cittadina di origini medievali, dominato dalla Rocca Malatestiana, risalente al XIV secolo, e dalla Torre del Campanone, vero simbolo di Santarcangelo.
Dedica poi una parte della giornata anche alla Santarcangelo sotterranea: sotto il dedalo di stradine che si arrampicano verso la Rocca, c’è infatti una città meno conosciuta ma altrettanto affascinante. Si tratta di un reticolo di grotte e cunicoli scavati nell’arenaria e nell’argilla, utilizzati come cantine per la conservazione dei salumi e del vino, ma anche come rifugi per la popolazione durante la Seconda guerra mondiale. Quasi tutte le case della città vecchia hanno un accesso a una delle grotte, che in totale sono oltre 150. Sebbene quasi tutte private, è possibile visitare quelle pubbliche contattando l’ufficio d’accoglienza turistica di Santarcangelo.
Vive tra terra e acqua, Comacchio, chiamata "la piccola Venezia" per le sue vie d’acqua sormontate da ponti. Lascia il tuo camper nell’area di parcheggio di via Conca e visitala a piedi, questa piccola città lagunare, considerata la capitale della parte emiliano-romagnola del Parco del Delta del Po. Scopri la sua storia (che inizia in epoca romana) e assorbi la sua luce, che inonda i canali e colora differentemente, a seconda delle ore del giorno, i suoi monumenti: il Ponte degli Sbirri, la Torre dell’Orologio, il Duomo di San Cassiano con la Torre Campanaria e il porticato del Loggiato dei Cappuccini. Non dimenticare di inoltrarti nel Parco, a osservare volatili (su invito della Lipu, infatti, Comacchio è stata nominata Città del Birdwatching), e di rilassarti in spiaggia in uno dei sette lidi. Nel camping Mare e Pineta di viale delle Acacie troverai (a pagamento) tutto quello che ti serve per te, la tua famiglia e i tuoi animali.
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Lorenzo I
Appassionato di backgammon, metrica classica, oggetti antichi, viaggi reali e immaginari, con o senza ritorno.
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